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Migliorare il taglio laser con un getto d’acqua

La soluzione Laser MicroJet prevede l'unione di due tecnologie e consente di lavorare un'ampia gamma di materiali e spessori con altissima precisione.

By Marco Basso

Il settore metalmeccanico, e in generale quello industriale, può sembrare un comparto maturo, consolidato, persino arretrato. Chi non ne fa parte spesso pensa alla fabbrica come ad un dinosauro: lento, vecchio, senza innovazione né evoluzione. Qualcosa che appartiene al passato e che è destinato ad estinguersi. Nell’immaginario collettivo, il futuro ormai è online, è digitale, è virtuale. Chi invece segue da vicino il mondo dell’industria sa benissimo che le più grandi invenzioni,
molto spesso, hanno origine in fabbrica. Anche quando nascono nei laboratori di ricerca, quasi sempre proprio in fabbrica
trovano il banco di prova e la prima applicazione. Il mondo dell’industria è tutt’altro che noioso, e ogni volta si impara qualcosa di più. Come quando passeggi per la tua città natale e scopri un angolo che non avevi mai visto, o un nuovo locale appena aperto. Questo preambolo ci serve per introdurre la tecnologia protagonista di questo articolo. Tutti noi conosciamo il taglio laser, il taglio ad acqua e l’elettroerosione: macchine da decenni presenti, e spesso insostituibili, nelle nostre officine. Ma proprio quando uno è convinto di conoscere il panorama tecnologico, ecco che l’industria ti sorprende con una novità. Parliamo della tecnologia chiamata Laser MicroJet®, inventata da Bernold Richerzhagen e prodotta dalla sua azienda, la Synova. Come suggerisce il nome, si tratta di un ibrido tra un waterjet e un laser.

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